Valutazione dell’organizzazione di un sistema di trasporto pubblico locale su ferro in aree a domanda debole: il caso del bacino biellese

di Francesco Iannelli e Giorgio Oliveri

Memoria presentata al Seminario della Società Italiana dei Docenti di Trasporto (SIDT) “Metodi e modelli per l’analisi e la progettazione di sistemi di trasporto pubblico locale“, tenutosi presso il Politecnico di Milano, Dipartimento di Sistemi di Trasporto e Movimentazione.

 

 

Abstract

La memoria illustra la metodologia utilizzata per formulare una proposta di riorganizzazione del sistema di Trasporto Pubblico Locale (TPL) su ferro nella Provincia di Biella, in un’area a domanda di trasporto debole, con un forte predominio nell’uso dell’autovettura privata (87.9%) a fronte di un basso uso dei mezzi pubblici (2% ferrovia, 5.7% autobus).

Il trasporto ferroviario regionale ha dovuto adeguarsi agli indirizzi politici caratterizzati da:

  • riduzione dei finanziamenti statali;
  • privatizzazione e regionalizzazione;
  • indirizzi dell’Unione Europea sulla riforma del trasporto ferroviario (Direttiva 91/440).

Per reagire alle notevoli trasformazioni nell’ambito del trasporto pubblico, il sistema ferroviario deve quindi sostenere uno sforzo notevole, soprattutto nel servizio regionale, per contrastare la concorrenza rappresentata dal trasporto privato e da quello pubblico su gomma. A livello regionale, il mezzo privato si presenta più vantaggioso rispetto alla ferrovia, a differenza di quanto si verifica nelle zone urbane. Inoltre, nella politica attuale dei trasporti regionali, il treno deve affrontare la concorrenza del trasporto pubblico su gomma, che offre una maggiore flessibilità soprattutto nelle aree scarsamente popolate. Gli autobus, a differenza dei veicoli ferroviari, non devono pagare il diritto di utilizzo dell’infrastruttura.

Per opporsi alla sfida degli autoveicoli e degli autobus,  il servizio ferroviario regionale deve orientarsi al cliente:

  • migliorando la qualità del servizio, in quanto la via di guida propria evita i problemi legati alla congestione della rete stradale ed i veicoli, essendo di dimensioni maggiori, possono trasportare un numero di passeggeri superiore e offrire ai viaggiatori più spazio;
  • riducendo i costi sia a livello della qualità del servizio offerto, sia per passeggero trasportato, e dunque offrendo all’utente prezzi paragonabili a quelli del trasporto pubblico su gomma,  o inserendoli in un politica di integrazione tariffaria.

La proposta di riorganizzazione del sistema di TPL su ferro è stata effettuata con una ipotesi di minima, supponendo che rimanga costante la quota modale del trasporto privato su strada  anche se è inevitabile che la riorganizzazione di uno dei due sistemi abbia importanti conseguenze e ricadute sull’altro, e viene valutata con l’utilizzo di modelli di supporto alle decisioni (AMC).

Si è analizzata nel dettaglio la fattibilità tecnica-operativa  del sistema TPL, in quanto nei modelli di simulazione di supporto alle decisioni è vero che riveste un notevole importanza la struttura del modello stesso,  ma è anche vero che se il set di dati di input non è affidabile, i risultati del modello sono virtuali, e dunque non sono utilizzabili nell’ottica di chi deve progettare  un sistema di trasporti, e conseguentemente su chi dovrà valutare le proposte avanzate.

Il progetto di riorganizzazione del servizio di TPL è articolato in quattro fasi principali :

  • l’analisi della domanda di mobilità e delle sue caratteristiche;
  • la valutazione dei servizi che configurano l’offerta attuale nella loro efficienza ed efficacia;
  • la formalizzazione del progetto di riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico su ferro proponendo gli interventi di riqualificazione delle linee e dei servizi in applicazione  alle normative vigenti in materia;
  • la valutazione del progetto di riorganizzazione in rapporto ad altre proposte di riorganizzazione, utilizzando l’analisi multicriteria (AMC).

link:

Società Italiana dei Docenti di Trasporto